Tra cielo e terra

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da Venerdì, 12 Aprile, 2024 - 20:45 a Venerdì, 26 Aprile, 2024 - 20:45
chiesa parrocchiale Santi Nazario e Celso
Urgnano BG
Italia

Concerti per la valorizzazione del grande organo "Serassi" (1798)

Organizzatore / Partners:
Parrocchia di Urgnano

 

 

*comunicato-stampa a cura della Direzione Artistica della rassegna “Tra cielo e terra”*

 

“Tra cielo e terra”

Ad aprile 2024 tre concerti nella chiesa parrocchiale di Urgnano (BG)

per valorizzare il grande organo "Giuseppe II Serassi" (1798)

 

Si intitola “Tra cielo e terra” la nuova rassegna concertistica promossa dalla Parrocchia di Urgnano (BG) e nata per valorizzare il grande organo costruito nel 1798 da Giuseppe II Serassi per la Chiesa parrocchiale dei Ss. Nazario e Celso.

Si tratta di un poderoso strumento a due tastiere, dalle caratteristiche inedite per l’epoca in cui fu realizzato, collocato in cantoria. In una posizione sospesa, dunque, a metà strada tra il cielo e la terra, quasi a voler figurare il raccordo tangibile, reale, tra la dimensione divina e quella terrena.

Come scrive Federico Lorenzani: «Giuseppe Serassi aveva ben presente che l’organo di Urgnano era uno dei più grandi strumenti settecenteschi usciti dalla sua bottega, certamente l’unico, per quanto ne sappiamo, con il Principale 32’ reale alla tastiera. L’organo di Urgnano si configura pertanto come il più grande strumento realizzato in Italia nel Settecento». 

Restaurato dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo tra il 2010 e il 2013, il prezioso manufatto sarà protagonista, nel mese di aprile, di tre imperdibili appuntamenti affidati alla direzione artistica di Alessandro Bottelli, che ha messo in calendario un terzetto di concerti doveantico e nuovo si fondono inestricabilmente, per fare dell’organo uno strumento vivo, attuale, capace di interagire anche con la modernità.

 

Si comincia venerdì 12 aprile 2024 (ore 20.45) con Roberto Olzer, impegnato nel “Primo Libro di Canzoni per sognare”, un concerto-sfida di grande successo, che ha avuto il suo debutto tre anni fa all’interno della settima edizione della rassegna «Box Organi. Suoni e parole d’autore» di Lallio. Si tratta di una vera e propria carrellata nell’universo della canzone del Novecento, che a partire da alcune celebri melodie napoletane toccherà vari generi, dal pop al rock alla canzone d’autore, con qualche meditata incursione nel musical e nella musica per film. Il tutto arrangiato e riletto secondo moduli cari alla prassi del jazz. La notizia in sé potrebbe anche non costituire nulla di particolarmente clamoroso se non fosse per il fatto che, a supportare tale autentica metamorfosi costituzionale sarà, con le sue peculiari sonorità, proprio lo storico organo Giuseppe II Serassi della Parrocchiale. Una sfida, certo. E anche un tentativo di portare questo affascinante e complesso strumento più a contatto con la vita di tutti. A cominciare dal titolo della serata: “Primo Libro di Canzoni per sognare”, che intende parafrasare le antiche pubblicazioni musicali dei maestri del Cinque-Seicento, quando con i loro libri a stampa di canzoni per sonar definivano un genere e rimarcavano uno stato, quello derivato da una forma vocale, appunto la chanson, che ora assumeva sembianze del tutto autonome, esclusivamente strumentali. In fondo, chi di noi non ha qualche ricordo legato a una melodia o a un cantante che ci ha fatto sognare ad occhi aperti e per un momento – o forse una vita – ha fatto dimenticare le tante preoccupazioni del presente?   

Roberto Olzer, organista e jazzista di sperimentata esperienza, ha scelto di raggruppare il vasto materiale a disposizione inanellando una serie di otto suites tematiche, dai titoli significativi: Swinging Suite, Neapolitan Suite, Pop Suite, Musical Suite, South America Suite, Pink Floyd Suite, Kolossal Suite, Rock Suite. «La prassi di suonare, di improvvisare, in stile jazz, all’organo, – scrive il musicista – ha da ormai un secolo una sua storia, e in Fats Waller la sua figura più famosa ed emblematica. Ricalcando le sue orme, verranno affrontati i brani in programma di natura più schiettamente jazzistica, in particolare alcuni celebri standard jazz, come Honeysuckle Roseabbinati ad alcune canzoni del cosiddetto ‘Swing italiano’, che attorno alla metà del secolo scorso occhieggiava divertito alle sonorità provenienti d’oltreoceano. Accanto a loro ho voluto selezionare altri titoli, raggruppandoli in suites omogenee, di tutt’altra estrazione, dalle musiche per musical, a quelle per film, alle canzoni di musica italiana per così dire più ‘sanremesi’, alla canzone napoletana o a quelle di tradizione latinoamericana, al pop ‘internazionale’, a temi e assoli di musica rock. La sfida è nel trovare un punto di incontro tra questi generi così lontani dal repertorio organistico abituale e le peculiarità per natura più congeniali all’organo: la polifonia, il contrappunto, l’imitazione, gli impasti armonici. Ma anche il vedere come l’uso della tavolozza timbrica dell’organo, così come di soluzioni ritmiche inusuali, possano offrire una prospettiva nuova, insolita, di temi che fanno parte ormai della nostra memoria collettiva. Una menzione particolare, dal mio punto di osservazione, alla suite dedicata ai Pink Floyd, per l’amore che mi lega alla loro musica fin dall’adolescenza, e perché la loro visionarietà sinfonica si avvicina, molto più che nelle opere di altre band, al mondo organistico».

 

Venerdì 19 aprile 2024 (ore 20.45), invece, sarà protagonista Manuel Tomadin, uno degli organisti italiani più premiati in concorsi della sua generazione, con un programma pensato per mettere in luce le caleidoscopiche sonorità dei registri e incentrato su musiche del divino Mozart, oltre che di Padre G. B. Martini, J. G. Graun, G. Morandi e la prima assoluta di Varianti sul nome ‘Serassi’, una novità commissionata per l’occasione al compositore e organista bergamasco Davide Mutti. Scrive Mutti nella sua presentazione al brano: «Comporre musica del nostro tempo destinata ad uno strumento antico – e oltremodo particolare, come è l’organo Serassi della Parrocchiale di Urgnano – rappresenta una sfida non semplice per il compositore contemporaneo. Varianti sul nome ‘Serassi’ trae il proprio materiale compositivo (melodico, ritmico e armonico) dal cognome della celebre famiglia di organari bergamaschi mediante l’antica e comune tecnica della crittografia musicale che consiste nell’abbinare una nota ad ogni lettera dell’alfabeto, secondo la notazione germanico-anglosassone. Sono possibili diverse convenzioni crittografiche: la scelta di utilizzare le due più comuni – che differiscono tra loro per l’inclusione o meno delle lettere straniere – ha derivato due temi di carattere contrastante, organizzati in un brano di forma tripartita. Ad una prima parte toccatistica e diffusamente cromatica che arieggia allo stylus phantasticus dei maestri barocchi nordeuropei segue una sezione poliritmica, di ambientazione più serenamente diatonica e sospesa tra atmosfere ora cantabili, ora danzanti. Nella terza parte i due temi – fin qui avvertiti separatamente – si alternano e si sovrappongono, chiudendo rapsodicamente il pezzo».

Durante il concerto Tomadin sarà affiancato dal giovane e già applauditissimo jazzista Federico Calcagno, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali (Keep an Eye Records 2023, Premio Internazionale Giorgio Gaslini 2020, Nuova Generazione Jazz 2021, Jazz Juniors 2021 e Concorso Nazionale Bettinardi 2021, secondo posto e premio della critica al Concorso Internazionale Massimo Urbani 2019) e docente di Clarinetto Jazz al Conservatorio di Milano e di Musica d’Insieme Jazz al Conservatorio di Bologna, invitato a riprendere alcuni temi di brani organistici in scaletta reinventandoli al clarinetto basso e contra-alto. 

 

A conclusione, il recital di Elena Strina (venerdì 26 aprile 2024, sempre ore 20.45) si muoverà tra una scelta di autori barocchi europei (J. Blow, J. G. Walther, G. F. Haendel, L.-N. Clérambault) e dell’Ottocento italiano (Padre Davide da Bergamo, V. Petrali). 

 

L’iniziativa ha la media partner del settimanale Famiglia Cristiana, del quotidiano Avvenire, di BergamoNews e araberara.

 

Ingresso libero e gratuito a tutti i concerti. Per informazioni: 388 58 63 106