Segnaliamo la recente pubblicazione del volume “L'ORGANO VENEZIANO DI VALVASONE - Restauro e ricostruzione sui passi di Vincenzo Colombi”, a cura di Loris Stella.
A venticinque anni dal restauro dell’organo rinascimentale del Duomo Valvasone (PN) è appena uscito un volume su tutte le operazioni di ripristino, quasi archeologico, dello strumento nella sua accezione artistica e musicale. Il titolo sottende il contenuto: “L’organo veneziano di Valvasone – Restauro e ricostruzione sui passi di Vincenzo Colombi” (formato A4, 236 pagine, oltre 200 foto a colori e disegni anche in 3D).
L’organo veneziano rinascimentale, infatti, sembrava, per così dire, “estinto” per mano degli organari del Settecento, in particolare di Pietro Nachini e Gaetano Callido. La riesumazione dello strumento attraverso una scrupolosa opera di restauro e di ricostruzione segna un evento importantissimo, tanto da assume un ruolo di primissimo piano nella storia dell’organo italiano essendo l’unico strumento veneziano superstite su cui la feconda letteratura organistica veneziana del Cinquecento trova un ideale tramite sonoro. L’antica voce ritrovata è documento sonoro di un ambiente musicale raffinatissimo mediato dal grande organaro Vincenzo Colombi (1490 c. - 1574), costruttore dello strumento e vissuto in stretto contatto con i più prestigiosi musicisti, teorici ed artisti dell’epoca.
Pur trattandosi di un’opera non completamente conservata, per così dire una specie di reliquia, quanto ci è pervenuto e quanto è stato possibile ripristinare nel restauro del 1999, costituisce vivida testimonianza di una civiltà musicale che conobbe nella Venezia del Rinascimento il massimo splendore.
Anche la stupenda cassa sottolinea l’importanza dell’organo: architettura, sfolgoranti intagli dorati e decorazioni pittoriche costituiscono, in assoluto, il modello più integro e peculiare di mobile d’organo del Rinascimento veneziano. La tipologia del mobile, infatti, rispecchia quella dei celebri strumenti quattrocenteschi della Basilica di S. Marco, legata all’architettur romanico-bizantina della chiesa e a quella di alcuni palazzi. Il ripristino è stato realizzato dalla ditta Francesco Zanin e da restauratori specializzati con la supervisione del dott. Paolo Casadio della Soprintendenza di Udine.
Il libro, curato ed edito da Loris Stella, raccoglie una dovizia di documenti, di dati e di modalità di intervento certificati dai diversi restauratori. Sono state indagati con sofisticate analisi strumentali (Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Istituti di metallurgia e Chimica dell’Università di Bologna, laboratori privati) i dipinti, le parti lignee della cassa, le canne ed altri materiali, per riportare il più possibile il monumentale organo alla concezione artistica e musicale originaria.
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