Si comunica che lo scorso 12 marzo 2016 a Pavia nella sala conferenze del Broletto (piazza Vittoria) sono stati ufficialmente presentati gli atti del convegno di studi “L’ARTE ORGANARIA DEI LINGIARDI FRA TRADIZIONE E SPERIMENTAZIONE” (Cremona, 2009), pubblicati per i tipi dell'editore Betagamma.
In calce si riporta l’INDICE completo e l’INTRODUZIONE a cura di Laura Mauri Vigevani.
*** PER ORDINARE il poderoso VOLUME (488 pp., carta patinata, illustrazioni a colori, cm. 28x24) al costo di euro 49 (già scontato del 30% sul prezzo di listino: sconto valido esclusivamente per gli utenti iscritti a questo sito internet), spese di spedizione escluse, inviare una richiesta tramite il modulo contatti ***
* * *
SOMMARIO
Introduzione
Laura Mauri Vigevani…………………………………………………………………….5
Caratteri generali
· I Lingiardi: percorso storico tra fonti d’archivio e rilievi degli strumenti
Maurizio Ricci……………………………………………………………………………………………7
Maurizio Ricci……………………………………………………………………………………………7
· Caratterizzazione microstrutturale delle leghe metalliche utilizzate dai Lingiardi
Carlo Mapelli Andrea Gruttadauria-Davide Mombelli-Silvia Barella........ 90
Carlo Mapelli Andrea Gruttadauria-Davide Mombelli-Silvia Barella........ 90
· Rapporti tra i Lingiardi e i Serassi
Giosuè Berbenni....................................................................................98
Diffusione territoriale
Giosuè Berbenni....................................................................................98
Diffusione territoriale
· L’attività dei Lingiardi nel Cremonese e aree limitrofe
Marco Ruggeri......................................................................................110
Marco Ruggeri......................................................................................110
· L’attività cremonese delle ditte organarie nei documenti economico-statististici
tra '800 e '900
Guglielmo Evangelista..........................................................................127
tra '800 e '900
Guglielmo Evangelista..........................................................................127
· L’attività dei Lingiardi nel territorio piacentino
Mario Acquabona................................................................................136
Mario Acquabona................................................................................136
· Presenze dei Lingiardi nel territorio mantovano
Federico Lorenzani……………………………………………………………………149
Federico Lorenzani……………………………………………………………………149
· L’esperienza milanese dei Lingiardi e l’organo di S. Gottardo al Corso
op. 177 (1875)
Irene De Ruvo…………………………………………………………………………….164
op. 177 (1875)
Irene De Ruvo…………………………………………………………………………….164
· Tam rara quam pretiosa: l’attività dei Lingiardi in terra trentina tra Otto e
Novecento
Paolo Delama…………………………………………………………………………….173
Novecento
Paolo Delama…………………………………………………………………………….173
· Un progetto di Cesare Lingiardi per la costruzione di una fabbrica d'organi
in Liguria (1913) e l’attività dei Lingiardi nel territorio spezzino
Sergio Chierici……………………………………………………………………………186
in Liguria (1913) e l’attività dei Lingiardi nel territorio spezzino
Sergio Chierici……………………………………………………………………………186
· L'attività dei Lingiardi in Liguria e gli organi della Basilica di Carignano a Genova
Giancarlo Bertagna……………………………………………………………………193
Giancarlo Bertagna……………………………………………………………………193
· Un progetto d'organo non realizzato di Luigi Lingiardi per la Chiesa Parrocchiale
di S. Nicolò in Albisola Superiore (Sv)
Antonio Delfino ……………………………………………………………………….227
di S. Nicolò in Albisola Superiore (Sv)
Antonio Delfino ……………………………………………………………………….227
· L’attività dei Lingiardi nel territorio attuale della Francia
Michelle Bernard……………………………………………………………………….236
Michelle Bernard……………………………………………………………………….236
L’invenzione dell’organo-orchestra
· L’organo-orchestra di Luigi Lingiardi
Marco Ruggeri......................................................................................242
Marco Ruggeri......................................................................................242
· Il restauro fonico dell’organo-orchestra di S. Pietro al Po in Cremona
Daniele Giani…………………………………………………………………………….253
Daniele Giani…………………………………………………………………………….253
· La cassa dell'organo di S. Pietro al Po: aspetti strutturali e iconografico-musicali
Elena Bugini………………………………………………………………………………265
Elena Bugini………………………………………………………………………………265
· Le lettere di Luigi Lingiardi al Beato Francesco Faà di Bruno per
l’organo di Nostra Signora del Suffragio a Torino
Giorgio Anselmo Guilla………………………………………………………………279
l’organo di Nostra Signora del Suffragio a Torino
Giorgio Anselmo Guilla………………………………………………………………279
· L’ultimo organo-orchestra. Il Lingiardi opus 223 del duomo di Chiari
Michele Metelli......................................................................................297
Michele Metelli......................................................................................297
I Lingiardi e la riforma ceciliana
· La polemica Remondini-Lingiardi (1879-80)
Maurizio Tarrini………………………………………………………………………….306
Maurizio Tarrini………………………………………………………………………….306
· Riforma e tradizione nell’ultimo trentennio dell’attività dei Lingiardi (1890-1920)
Maria Cecilia Farina e Simone Quaroni………………………………………….340
Maria Cecilia Farina e Simone Quaroni………………………………………….340
· La doppia anima. Gli organi Lingiardi in Piemonte e le loro musiche (1837-1910)
Paolo Cavallo……………………………………………………………………………363
Paolo Cavallo……………………………………………………………………………363
· La riforma dell'organo a Cremona secondo Vincenzo Germani e il caso del Lingiardi di San Pietro al Po
Michele Bosio…………………………………………………………………………….381
Michele Bosio…………………………………………………………………………….381
Appendici
1) Avvertenze, 1869…………………………………………………………………….395
2) Avvertenze, 1874…………………………………………………………………….396
3) Organi costrutti dalla ditta Lingiardi,
Principali invenzioni e perfezionamenti, 1881………………………………396
Principali invenzioni e perfezionamenti, 1881………………………………396
4) Elenco degli organi, cartellone ms (a cura di Maurizio Ricci)..............400
5) Elenco degli organi, fascicolo ms (a cura di Maurizio Ricci)…………….402
6) Elenco degli organi, aggiornamento..................................................405
Bibliografia………………………………………………………………………………441
Discografia……………………………………………………………………………….452
Indici
Indice toponomastico degli organi a cura di Maurizio Ricci………………….453
Indice dei collaudatori a cura di Maurizio Ricci......................................456
Indice dei nomi a cura di Michele Nisoli..................................................459
* * *
INTRODUZIONE
di Laura Mauri Vigevani
Il restauro compiuto nel 2008 all’organo costruito da Luigi Lingiardi per la chiesa di San Pietro
al Po in Cremona (1877, op.181) diede l’avvio al riaccendersi dell’interesse verso questa particolare
tipologia di strumento, l’organo-orchestra, e verso la famiglia di organari pavesi che
l’avevano inventato e realizzato. Nacque così il convegno promosso nel 2009 dall’Università di
Pavia-sede di Cremona, che riunì studiosi di diverse competenze per offrire nuovi specifici contributi
alla conoscenza dell’opera dei geniali costruttori pavesi e dell’ambiente in cui operarono.
Sono passati cinque anni dal convegno, non invano. Questo volume contiene infatti approfondimenti
che solo il trascorrere del tempo ha reso possibili, nonché documenti e informazioni riguardo
restauri e strumenti che nel 2009 si credevano persi. Alle relazioni derivate da quelle già
presentate a Cremona si sono inoltre aggiunti fondamentali contributi di studiosi che non avevano
partecipato al convegno. Non da ultimo, si è tentato di aggiornare il catalogo stilato dagli
stessi organari, inserendo notizie sullo stato attuale degli strumenti. Questo paziente lavoro di
censimento è stato la causa principale del protrarsi della pubblicazione; d’altra parte risulta evidente
che l’aggiornamento del catalogo è una base indispensabile per le ricerche sui Lingiardi.
Nella loro disomogeneità i contributi qui raccolti riflettono notevoli differenze di approccio
metodologico. Si sono volute rispettare le diverse impostazioni, talvolta anche nella forma.
Tra il 1807 e il 1920, nell’arco di tre generazioni (Giambattista I; Giacomo e Luigi; Giambattista
II, Ernesto e Cesare) i Lingiardi pavesi collocarono i loro strumenti soprattutto in Lombardia,
Piemonte, Liguria e Francia, distinguendosi per il radicamento nella tradizione italiana, la
genialità delle invenzioni e l’accuratezza nella realizzazione. Nel catalogo elencano 270 opere,
il maggior numero delle quali per Pavia e il Pavese.
Alla mole enorme di documenti tramandatici si unisce la singolare testimonianza del manoscritto
delle Memorie di Luigi, la personalità di maggior rilievo della famiglia, inventore dell’organo-
orchestra, che lasciando inalterate le italiane peculiarità del Ripieno apriva alle possibilità
timbriche dei registri ad ancia verificate direttamente durante il viaggio in Francia. Sintesi di
tradizione e innovazione, l’organo-orchestra permette di eseguire su un unico strumento, con
appropriate sonorità, repertori ciascuno dei quali richiederebbe una diversa tipologia strumento.
Considerando nel complesso l’attività svolta dai Lingiardi in poco più di un secolo, vediamo un
percorso che, mantenendo sempre l’eccellenza dei manufatti, è segnato dalle diverse personalità
e dalle diverse esigenze: da Luigi, che in polemica con l’avvocato genovese Pier Costantino Remondini
strenuamente difende la dignità dell’organo di tradizione italiana dal disprezzo di alcuni riformatori ceciliani, a Ernesto che, grazie alla mediazione del Terrabugio, è il primo organaro
italiano a penetrare in Trentino con l’organo riformato.
L’attenzione di questi eccellenti organari non è rivolta solo all’apparato fonico dello strumento,
bensì anche alla sua collocazione (privilegiando essi la controfacciata) e alla cassa. Luigi arriva
a minacciare di vendere ad altri lo strumento, se le misure della cassa non sono corrette (si veda
in proposito l’episodio relativo all’organo della Cappella di Sainte Croix a Nizza, 1852, op. 99).
Del tutto inconsueto per l’epoca è poi l’atteggiamento spesso adottato negli interventi su strumenti
precedenti. I Lingiardi mostrano un’attenzione difficilmente riscontrabile in altri organari,
sanno essere rispettosi restauratori, come dimostra il caso di Canal San Bovo (1893, op. 220).
Seguendo la pista organaria emergono numerose e variegate testimonianze non solo sulla concezione
estetica e sulla realizzazione pratica degli strumenti, ma anche sui rapporti dei Lingiardi
con persone e istituzioni, che illuminano significativi spaccati d’ambiente e rivelano insospettate
relazioni. Di particolare interesse le lettere scritte tra il 1874 e il 1879 da Luigi Lingiardi al
beato Francesco Faà di Bruno a proposito del progetto d’organo per la chiesa di Nostra Signora
del Suffragio a Torino, in polemica indiretta con il maggiore organaro francese del tempo, Aristide
Cavaillé-Coll, che nel 1871 aveva presentato il suo progetto.
Il volume non ha affatto la pretesa di porsi come summa dell’arte lingiardiana. L’obiettivo è stato
quello di offrire spunti di riflessione e nuovi stimoli alla ricerca non solo ad appassionati e
studiosi di arte organaria, ma anche a chi si occupa di Storia ed Economia. La pubblicazione avviene
a duecento anni dalla prima opera citata dai Lingiardi pavesi nel loro catalogo, l’organo di
Carbonara Ticino (Pv), al tempo del convegno ritenuta dispersa (1814, op. 1).
Ringrazio il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, il Sistema Museale d'Ateneo, la Biblioteca
Statale di Cremona e la Scuola Diocesana di Musica Sacra “Dante Caifa” che hanno reso
possibile la realizzazione del convegno, la Fondazione Walter Stauffer e la Fondazione Comunitaria
della Provincia di Pavia che hanno sostenuto la pubblicazione.
Ringrazio Marco Ruggeri, che ha tenacemente voluto e seguito convegno e pubblicazione, i colleghi
del comitato scientifico, gli autori dei contributi, i referenti per l’aggiornamento del catalogo, tutte le
persone e gli enti che hanno permesso di accedere agli strumenti e agli archivi e di fotografare strumenti
e documenti, Cristian Chiodelli per la foto di copertina e Michele Nisoli che ha pazientemente
redatto indice dei nomi e bibliografia.
al Po in Cremona (1877, op.181) diede l’avvio al riaccendersi dell’interesse verso questa particolare
tipologia di strumento, l’organo-orchestra, e verso la famiglia di organari pavesi che
l’avevano inventato e realizzato. Nacque così il convegno promosso nel 2009 dall’Università di
Pavia-sede di Cremona, che riunì studiosi di diverse competenze per offrire nuovi specifici contributi
alla conoscenza dell’opera dei geniali costruttori pavesi e dell’ambiente in cui operarono.
Sono passati cinque anni dal convegno, non invano. Questo volume contiene infatti approfondimenti
che solo il trascorrere del tempo ha reso possibili, nonché documenti e informazioni riguardo
restauri e strumenti che nel 2009 si credevano persi. Alle relazioni derivate da quelle già
presentate a Cremona si sono inoltre aggiunti fondamentali contributi di studiosi che non avevano
partecipato al convegno. Non da ultimo, si è tentato di aggiornare il catalogo stilato dagli
stessi organari, inserendo notizie sullo stato attuale degli strumenti. Questo paziente lavoro di
censimento è stato la causa principale del protrarsi della pubblicazione; d’altra parte risulta evidente
che l’aggiornamento del catalogo è una base indispensabile per le ricerche sui Lingiardi.
Nella loro disomogeneità i contributi qui raccolti riflettono notevoli differenze di approccio
metodologico. Si sono volute rispettare le diverse impostazioni, talvolta anche nella forma.
Tra il 1807 e il 1920, nell’arco di tre generazioni (Giambattista I; Giacomo e Luigi; Giambattista
II, Ernesto e Cesare) i Lingiardi pavesi collocarono i loro strumenti soprattutto in Lombardia,
Piemonte, Liguria e Francia, distinguendosi per il radicamento nella tradizione italiana, la
genialità delle invenzioni e l’accuratezza nella realizzazione. Nel catalogo elencano 270 opere,
il maggior numero delle quali per Pavia e il Pavese.
Alla mole enorme di documenti tramandatici si unisce la singolare testimonianza del manoscritto
delle Memorie di Luigi, la personalità di maggior rilievo della famiglia, inventore dell’organo-
orchestra, che lasciando inalterate le italiane peculiarità del Ripieno apriva alle possibilità
timbriche dei registri ad ancia verificate direttamente durante il viaggio in Francia. Sintesi di
tradizione e innovazione, l’organo-orchestra permette di eseguire su un unico strumento, con
appropriate sonorità, repertori ciascuno dei quali richiederebbe una diversa tipologia strumento.
Considerando nel complesso l’attività svolta dai Lingiardi in poco più di un secolo, vediamo un
percorso che, mantenendo sempre l’eccellenza dei manufatti, è segnato dalle diverse personalità
e dalle diverse esigenze: da Luigi, che in polemica con l’avvocato genovese Pier Costantino Remondini
strenuamente difende la dignità dell’organo di tradizione italiana dal disprezzo di alcuni riformatori ceciliani, a Ernesto che, grazie alla mediazione del Terrabugio, è il primo organaro
italiano a penetrare in Trentino con l’organo riformato.
L’attenzione di questi eccellenti organari non è rivolta solo all’apparato fonico dello strumento,
bensì anche alla sua collocazione (privilegiando essi la controfacciata) e alla cassa. Luigi arriva
a minacciare di vendere ad altri lo strumento, se le misure della cassa non sono corrette (si veda
in proposito l’episodio relativo all’organo della Cappella di Sainte Croix a Nizza, 1852, op. 99).
Del tutto inconsueto per l’epoca è poi l’atteggiamento spesso adottato negli interventi su strumenti
precedenti. I Lingiardi mostrano un’attenzione difficilmente riscontrabile in altri organari,
sanno essere rispettosi restauratori, come dimostra il caso di Canal San Bovo (1893, op. 220).
Seguendo la pista organaria emergono numerose e variegate testimonianze non solo sulla concezione
estetica e sulla realizzazione pratica degli strumenti, ma anche sui rapporti dei Lingiardi
con persone e istituzioni, che illuminano significativi spaccati d’ambiente e rivelano insospettate
relazioni. Di particolare interesse le lettere scritte tra il 1874 e il 1879 da Luigi Lingiardi al
beato Francesco Faà di Bruno a proposito del progetto d’organo per la chiesa di Nostra Signora
del Suffragio a Torino, in polemica indiretta con il maggiore organaro francese del tempo, Aristide
Cavaillé-Coll, che nel 1871 aveva presentato il suo progetto.
Il volume non ha affatto la pretesa di porsi come summa dell’arte lingiardiana. L’obiettivo è stato
quello di offrire spunti di riflessione e nuovi stimoli alla ricerca non solo ad appassionati e
studiosi di arte organaria, ma anche a chi si occupa di Storia ed Economia. La pubblicazione avviene
a duecento anni dalla prima opera citata dai Lingiardi pavesi nel loro catalogo, l’organo di
Carbonara Ticino (Pv), al tempo del convegno ritenuta dispersa (1814, op. 1).
Ringrazio il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, il Sistema Museale d'Ateneo, la Biblioteca
Statale di Cremona e la Scuola Diocesana di Musica Sacra “Dante Caifa” che hanno reso
possibile la realizzazione del convegno, la Fondazione Walter Stauffer e la Fondazione Comunitaria
della Provincia di Pavia che hanno sostenuto la pubblicazione.
Ringrazio Marco Ruggeri, che ha tenacemente voluto e seguito convegno e pubblicazione, i colleghi
del comitato scientifico, gli autori dei contributi, i referenti per l’aggiornamento del catalogo, tutte le
persone e gli enti che hanno permesso di accedere agli strumenti e agli archivi e di fotografare strumenti
e documenti, Cristian Chiodelli per la foto di copertina e Michele Nisoli che ha pazientemente
redatto indice dei nomi e bibliografia.
*** PER ORDINARE il poderoso VOLUME (488 pp., carta patinata, illustrazioni a colori, cm. 28x24) al costo di euro 49 (già scontato del 30% sul prezzo di listino: sconto valido esclusivamente per gli utenti iscritti a questo sito internet), spese di spedizione escluse, inviare una richiesta tramite il modulo contatti ***