David Fontanesi - Quattro Sonate per Organo - Andrea Albertin (1 c.d. Da Vinci Classics)

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Abano Terme (PD) – L’organo del Duomo di San Lorenzo

David Fontanesi: Quattro Sonate per Organo

Andrea Albertin all’organo Tamburini-Bonato del Duomo di San Lorenzo in Abano Terme

CD DA VINCI CLASSICS CD0786

 

Conosco l’organo del Duomo di Abano Terme, che ho anche suonato di persona alcuni anni fa, e ne ho apprezzato la ricchezza e la versatilità dei registri oltre che le monumentali proporzioni (il Pedale ha addirittura due registri di 32’, un Principale e un Controfagotto) cose che lo rendono adatto ad un repertorio amplissimo ivi compreso quello contemporaneo.

 

Fa parte di quest’ultimo il programma inciso da Andrea Albertin: Quattro Sonate per Organo di David Fontanesi che permettono all’interprete di sfruttare al meglio la tavolozza sonora ricchissima dell’organo utilizzato per l’incisione.

 

Prima di ascoltare il CD, confesso che mi ero preparato ad un repertorio ricco di dissonanze e addirittura atonale, ma non appena ho iniziato l’ascolto mi sono dovuto ricredere. Lo stile di Fontanesi è assolutamente classico, tonale e contrappuntistico tanto che me ne sono meravigliato io stesso. Ci sono qui e là dei cromatismi, ma sono solo passeggeri e non improntano le composizioni.

 

Veniamo dunque alla Prima Sonata, in tonalità minore, che si apre con un primo movimento che è anche il più lungo dei brani incisi: circa 9 minuti a fronte della durata degli altri di 4-5 minuti. Si tratta di un severo fugato dal tema lungo e complesso e che negli sviluppi lascia trasparire echi mendelssohniani; si apre in FF, poi c’è un episodio libero in cui si scende fino al MF, per poi tornare al FF nella stretta finale. Il secondo movimento è una melodia accompagnata, in P, che fa ascoltare i fondi dolci dell’organo; prosegue in PP e poi cresce con una melodia a due voci fino al FF finale. Il terzo movimento si sviluppa in F su scale veloci con accompagnamento in note puntate ma al centro c’è un movimento più dolce in P, poi riprende il F poi ancora di nuovo dolce fino a finale in FF e FFF.

 

La Seconda Sonata è in tonalità maggiore e si apre con un tema staccato saltellante che sfocia in un cantus firmus all’acuto che passa poi al grave fino al finale in FF. Il secondo movimento si apre con una melodia P accompagnata dal basso che evolve in una melodia a due voci con cromatismi che preludono al ritorno delle due voci; segue un cantus firmus al pedale e un finale in F. Il terzo movimento si apre con una melodia puntata in F in cui si odono echi haendeliani, poi passa al P con tema calmo per crescere poi poco a poco alla melodia iniziale in minore, si ritorna al P e si conclude con un improvviso FF con la ripresa del primo tema.

 

La Terza Sonata è in tonalità minore e si apre con un tema composto da arpeggi cui segue un cantus firmus con un leggero cromatismo per poi passare al F con scale e un FF finale. Il secondo movimento inizia con una melodia accompagnata in P in cui si odono ancora i fondi dolci dell’organo; prosegue con un contrappunto che porta alla melodia accompagnata da arpeggi; segue un contrappunto in F e il finale in PP.

 

La Quarta Sonata è in tonalità maggiore e si apre con un tema con salti d’ottava e note ribattute che sfociano in un ricco contrappunto modulante fino al FF finale. Il secondo movimento è un fugato molto F con un contrappunto molto serrato che sfocia in un passaggio in P poi in PP e di nuovo P fino alla stretta finale in FF. Il terzo movimento in FF si apre con un tema di accordi saltellanti e scalette rapidissime ascendenti che porta ad un cantus firmus molto incisivo che a sua volta conduce al finale in FFF.

 

Queste Quattro Sonate si rivelano molto piacevoli all’ascolto e sorprendono per il loro colore fuori dal tempo; non mancano reminiscenze per lo più ottocentesche: da Rinck a Mendelssohn a Rheinberger, ma si tratta appunto di reminiscenze, lo stile è severamente tonale e come si è detto ben poco è concesso al cromatismo. Del Novecento non c’è nulla, non una dissonanza, non un cluster, non un passaggio politonale.

 

Per questo il CD è sorprendente più che mai, specie a patto di dimenticare il contributo che alla Sonata per Organo hanno dato gli Rheinberger, Reger, Hindemith e via dicendo, fino al sottoscritto che ha inciso una Sonata per Organo in memoria di Franco Michele Napolitano dedicata a Maurizio Rea e interpretata da Paolo Bottini in un CD Fugatto edito nel 2019.

 

Il libretto è tutto in inglese, segno della volontà di raggiungere anche i paesi esteri nella vendita, e si apre con l’elenco delle dodici tracce (tre per ogni Sonata) e con la storia di esse. Si viene a sapere che si tratta di opere del 2021 ispirate al contrappunto classico e alla forma-sonata. Poi ci sono le descrizioni delle quattro sonate e le foto del compositore e dell’interprete e i rispettivi curriculum. Infine c’è la disposizione fonica dell’organo (66/III). Prima e quarta di copertina presentano le foto di scorci dell’organo con particolare evidenza delle Trombe Orizzontali.

 

Consiglio il CD agli amanti della tradizione classica del contrappunto e della forma-sonata e agli amanti degli organi giganti (riesenOrgeln): non rimarranno delusi, anzi direi che ne rimarranno entusiasti. Quanto a me, ho molto apprezzato queste Sonate proprio per il loro rigore classico e per il senso del ritmo che le pervadono; l’interpretazione mi è sembrata un po’ troppo legata al metronomo, un minimo di rubato non avrebbe guastato, anzi avrebbe arricchito le Sonate che altrimenti potrebbero apparire un po’ troppo “ingessate” nel loro classicismo.

 

Aprile 2024

 

Graziano Fronzuto 

 

Copertina c.d. o libro: